SIGNIFICATO CLINICO
L’acido acetilsalicilico è un farmaco ampiamente utilizzato come analgesico, antinfiammatorio e antipiretico. Negli stati infiammatori acuti (in particolare nel reumatismo articolare acuto) si utilizza a dosaggio pieno.
A dosaggi minori (100-300 mg) è anche un efficace antiaggregante piastrinico. Assorbito a livello gastrointestinale viene idrolizzato ad acido salicilico che è il metabolita farmacologicamente attivo.
Il suo meccanismo d’azione è legato all’inibizione irreversibile dell’enzima ciclossigenasi che trasforma l’acido arachidonico in trombossano. Gli effetti collaterali più comuni, anche a dosaggi terapeutici, sono quelli gastrolesivi. L’intossicazione comporta invece importanti alterazioni dell’equilibrio acido-base, possibile sofferenza epatica (necrosi epato-cellulare dose dipendente) e del Sistema Nervoso Centrale.
INDICAZIONI CLINICHE
Monitoraggio della terapia
TIPO DI CAMPIONE
Il paziente si deve sottoporre ad un prelievo di sangue
PREPARAZIONE
E’ necessario osservare un digiuno di almeno 8 ore, è ammessa l’assunzione di una modica quantità di acqua. Nel controllo periodico della concentrazione ematica del farmaco, al fine di rendere confrontabili i valori ottenuti nel tempo, occorre sottoporsi al prelievo sempre alla stessa distanza di ore dall’assunzione del farmaco stesso.
VALORI DI RIFERIMENTO
La concentrazione terapeutica ottimale è individuale e dipende anche dalla funzionalità epatica e renale. Effetti tossici possono manifestarsi al di sopra di 300 microg/ml.
NOTE
L’alcalinizzazione delle urine aumenterà l’eliminazione renale, mentre l’acidificazione la ridurrà.
Idrossido d’alluminio e di magnesio possono ridurre la concentrazione ematica. Aumenti anche minimi della posologia possono determinare un notevole incremento dei livelli sierici. Nel caso di assunzione orale, disturbi dell’alvo (diarrea) possono ridurre l’assorbimento del farmaco e quindi la sua concentrazione ematica. L’insufficienza renale ne modifica la cinetica, aumentandone l’emivita.