SIGNIFICATO CLINICO
Il piombo è un metallo che trova largo impiego nell’industria (produzione di leghe metalliche, nei coloranti, nelle batterie). Esso penetra nell’organismo per via respiratoria o digestiva sotto forma di polveri o fumi. L’intossicazione può causare danni ematologici (anemia saturnina), renali (nefropatia cronica), nervosi (encefalopatia). Il dosaggio del piombo ematico rappresenta un test ampiamente utilizzato ai fini del monitoraggio biologico dell’esposizione al metallo, esiste infatti una buona correlazione tra i livelli ematici e le concentrazioni di piombo nell’ambiente di lavoro. La determinazione della piombemia è preferibile al dosaggio del piombo urinario.
INDICAZIONI CLINICHE
Esposizione professionale al piombo.
TIPO DI CAMPIONE
Il paziente si deve sottoporre ad un prelievo di sangue e/o urina.
PREPARAZIONE
Non occorre il digiuno. Si richiede la raccolta di un campione di urine, emesse all’inizio o alla fine del turno di lavoro.
VALORI DI RIFERIMENTO
Sangue:
Femmine: 0 – 40 microg/dl
Maschi: 0 – 60 microg/dl
Urina:
< 80 microg/dl
NOTE
Alcool, fumo di sigaretta possono interferire.
L'anemia determina una diminuzione relativa della piombemia, mentre in senso inverso agisce la policitemia: è pertanto utile la contemporanea esecuzione di un esame emocromocitometrico. E’ utile, in particolare per livelli di piombemia o di piomburia vicini ai valori-limite, la contemporanea determinazione di un indicatore biologico di effetto precoce (vedi zinco-protoporfirina; acido delta amminolevulinico, ALA deidratasi).